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I Libri candidati al Premio Strega: “Niente di vero” Veronica Raimo e “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” di Daniela Ranieri

Recensiamo per i nostri lettori gli ultimi due dei libri candidati alla LXXVI edizione del Premio Strega, della cui giuria l’Istituto Italiano di cultura di Mosca fa parte.

Questi romanzi – peraltro diversissimi anche per qualità letteraria – hanno qualcosa in comune: appartengono entrambi al genere autobiografico, o meglio a quella che viene definita autofiction, e presentano una forma narrativa priva di trama, che procede seguendo un movimento cronologico non lineare. Inoltre, sono opera di due scrittrici, e insieme ai romanzi di Alessandra Carati, Veronica Galletta e Jana Karšaiová, di cui abbiamo parlato in precedenza, testimoniano di quanto sia viva e vitale in Italia la “letteratura delle donne”. Un recente numero speciale di «Inostrannaja literatura» ha ampiamente illustrato al lettore russo come le scrittrici e le poetesse siano ormai autorevolmente rappresentate nel canone letterario italiano contemporaneo. Una presenza la cui importanza è confermata senza ombra di dubbio anche dalle opere delle candidate al Premio Strega 2022.

 

Veronica Raimo, Niente di vero. Einaudi, Torino 2022

Ecco un altro romanzo che, come Spatriati di Mario Desiati, prende di mira i tic e le contraddizioni di una generazione, quella dei quarantenni. L’aspirazione dichiarata del libro della Raimo è «sabotare ironicamente il romanzo di formazione». Una scrittura pungente e ironica è lo strumento che l’autrice usa per decostruire la narrazione sul divenire della personalità della protagonista dall’adolescenza alla maturità e per giocare con quella sfuggente categoria della scrittura autobiografica che è l’attendibilità della voce narrante.
La narrazione attraversa tutte le fasi della vita senza seguire un preciso ordine temporale: si va dall’infanzia all’età adulta e si torna indietro. Da questo flusso di scene familiari, fatto di episodi esilaranti o sconcertanti (e a volte entrambe le cose), emergono due aspetti dolorosi: da una parte, la malattia e la morte del padre e, dall’altra, l’allontanamento di un’amicizia. Ma il tono è perlopiù leggero e scanzonato. Una scrittrice che, con un occhio un po’ a Phoebe Waller-Bridge e un po’ a Natalia Ginzburg, con questo suo quarto romanzo cerca di conquistarsi un posto nella nostra letteratura d’oggi.

 

Daniela Ranieri, Stradario aggiornato di tutti i miei baci. Ponte alle Grazie, Milano 2021

Si tratta di un romanzo – se di romanzo si può parlare – torrenziale: quasi 700 pagine dedicate a una fenomenologia della condizione amorosa dal punto di vista di una donna in continuo dialogo, ironico e tragico, con se stessa e con il mondo che la circonda. La struttura – anche qui – a episodi consente all’autrice di spaziare fra autoanalisi e numerosissime digressioni e riflessioni su svariati temi. Nel presentare una galleria di ritratti di tipi umani maschili da lei incontrati, la voce narrante femminile scruta impietosamente se stessa e le proprie nevrosi, dando luogo a una sorta di trattato sulla difficoltà di stare al mondo e di essere allineati con le sue leggi.

Ma la semplice sintesi del contenuto è lontana dal poter dare conto di questo libro originale, potente e stilisticamente raffinato. Lo stile raffinato, un’eccezionale maestria linguistica e una scrittura assai densa e mai banale sono gli ingredienti principali di questo eccellente prodotto letterario.

Stradario aggiornato di tutti i miei baci è disponibile nella nostra biblioteca sia in formato cartaceo, sia in formato digitale sulla piattaforma MLOL.