Conferenza di Marina Valensise
La vita di Luciana Gawronska Frassati (1902-2007) è un prisma nel quale si riflette la storia del Novecento. Figlia del fondatore della «Stampa» e ambasciatore d’Italia a Berlino prima del Fascismo, sorella del beato Pier Giorgio, morto giovanissimo di una meningite fulminante, lascia Torino a vent’anni per sposare un diplomatico polacco di stanza all’Aja, che seguirà in Turchia e a Vienna, vivendo la stagione del cosmopolitismo culturale fra Kokoschka e Alma Mahler, Furtwängler e di Toscanini alla vigilia all’Anschluss. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, fugge rocambolescamente da Varsavia e con la protezione di Mussolini, inizia a fare la spola per salvare beni, opere d’arte e la vita di tanti amici e parenti, stretti in Polonia nella morsa dell’occupazione nazi-bolscevica. Scampata per un pelo alla Gestapo, approda coi sei figli a Roma coi sei figli, e sotto l’egida del Vaticano partecipa nel dopoguerra alla rinascita culturale italiana, mobilitandosi per rilanciare la beatificazione del fratello, che avverrà grazie al papa Wojtyla nel 1990.
La sua biografia, in corso di stampa per Marsilio, è l’occasione per rivivere alcune delle pagine più tragiche del Novecento e restituire la personalità di una donna che fu, suo malgrado, un’eroina della libertà.
Marina Valensise ha diretto l’Istituto italiano di cultura a Parigi dal 2012 al 2016. Collabora a «Il Foglio» e a “Il Messaggero”, fra i suoi libri recenti La cultura è come la marmellata. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese (Marsilio 2016); L’Hôtel de Galliffet, una biografia del luogo, oggi sede dell’Iic a Parigi (Skira 2015); Il sole sorge a Sud. Viaggio contromano da Palermo a Napoli via Salento (2012, premio Mondello speciale per la Letteratura di viaggio 2013).
La conferenza si terrà 6 giugno alle ore 11.30 presso il Dom Literatorov di Tarusa, ul. Veselaja, 23 (regione di Kaluga)
Ingresso libero