In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini, l’Istituto Italiano di Cultura insieme ai musicologi Irina Susidko e Pavel Luzker organizzano due conferenze dedicate al compositore italiano.
15/11 alle ore 19.00. Giacomo Puccini: la voce della passione. E’ necessaria la prenotazione a questo link.
“L’ultimo genio del belcanto italiano”, “il più grande compositore operistico del XX secolo”, “una sola sua battuta conta più dell’intero Leoncavallo”. Tutto ciò è detto in riferimento a Giacomo Puccini le cui opere hanno un enorme successo in tutto il mondo. Tre di queste opere, anche dopo i 100 anni dalla morte del compositore, sono tra le prime dieci del repertorio operistico mondiale e sono diventate simbolo dell’opera come tale. Perché le composizioni di Puccini sono così attraenti e ipnotiche? Com’è riuscito ad apparire tanto brillante nonostante la presenza sul palcoscenico operistico di due giganti come Richard Wagner e Giuseppe Verdi che, allora, dominavano incontrastati? Cercheremo insieme le risposte a queste domande. La conferenza è dedicata ai primi capolavori operistici del compositore italiano che avevano letteralmente capovolto il concetto di teatro musicale alle soglie del Novecento.
22/11 alle ore 19.00. Puccini in cerca della bellezza esotica. E’ necessaria la prenotazione a questo link.
La seconda conferenza tratterà l’ultima opera di Puccini, la Turandot, alla quale il compositore si dedicò subito dopo la Prima guerra mondiale, quando la belle époque se ne era andata per sempre e i gusti artistici mutavano costantemente. L’immaginazione del pubblico era stata conquistata da Stravinskij che, nelle “stagioni russe” di Diaghilev a Parigi, incantava tutti con un insieme di raffinatezza e interesse per l’antichità. Prokof’iev, sportivo e futuristico, impressionava il pubblico con le sue tournée di pianoforte e l’opera L’amore delle tre melarancie. I modernistici e fantasiosi Bartók e Schönberg scioccavano e sconvolgevano. Sembrava che il melodramma italiano avesse i giorni contati. La Turandot fu composta da Puccini con grosse difficoltà ed è rimasta incompleta, conservando però lo status di capolavoro assoluto.
Irina Susidko, storica e critica d’arte, capo cattedra di musicologia analitica e dirigente del Centro scientifico creativo dedicato allo studio dei problemi del teatro musicale presso l’Accademia Gnesin, lavora presso la sezione dell’arte classica dei paesi Occidentali dell’Istituto della storia dell’arte.
Pavel Luzker, storico e critico d’arte, professore della cattedra di musicologia analitica presso l’Accademia Gnesin, lavora presso la sezione dell’arte classica dei paesi Occidentali dell’Istituto della storia dell’arte
Le conferenze si terranno in lingua russa.