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Fondo Kotrelev

Il fondo librario intitolato a Nikolaj Vsevolodovič Kotrelev nella Biblioteca dell’IIC di Mosca

Nella primavera del 2023 la biblioteca dell’Istituto Italiano di cultura di Mosca ha acquisito un nucleo di circa 300 volumi di italianistica, che costituiscono una piccola parte della vasta biblioteca appartenuta a Nikolaj Vsevolodovič Kotrelev (1941-2021).

Si tratta della quasi totalità dei libri di argomento italiano da lui raccolti negli anni. L’acquisizione è frutto di una donazione della famiglia, che ha inteso così valorizzare la componente italiana della collezione, per la maggior parte orientata sugli interessi che con il tempo divennero quelli prevalenti nell’attività scentifica dello studioso (letteratura russa, storia del pensiero russo, storia religiosa).

A parte il nucleo acquisito dall’IIC, la biblioteca è stata interamente donata alla Biblioteca statale russa (RGB), dove è custodita anche la sezione archivistica del fondo. La collocazione dei libri italiani in una biblioteca specializzata in italianistica, qual è quella dell’Istituto Italiano di cultura, garantisce tuttavia a questa raccolta la riconoscibilità (è stato costituito un fondo nominale conservato in uno scaffale dedicato della sala di lettura della biblioteca dell’IIC) e la consultabilità (i libri sono inseriti nel catalogo generale della biblioteca, ma ne è anche disponibile un elenco in ordine alfabetico per autore), così da renderla un utile strumento di lavoro per studenti e studiosi del settore.

Il fondo consiste di volumi pubblicati in varie epoche, in lingua italiana e russa (sono presenti singole opere in tedesco e francese), e rispecchia uno degli interessi fondamentali nel percorso intellettuale di chi l’ha messo insieme. Anche se non fu mai un “italianista professionista”, Nikolaj Vsevolodovič – come sa bene chi l’ha conosciuto – aveva competenze assai vaste in questo campo, che spaziavano in tutto l’arco cronologico della cultura letteraria italiana. Questa vastità di interessi e di conoscenze è rispecchiata sia dalla sua produzione a stampa, sia dalla composizione del fondo librario di cui parliamo.

Le pubblicazioni di italianistica (e di romanistica in generale) occupano infatti un posto importante nella biografia scientifica di Kotrelev, se non altro dal punto di vista numerico (la bibliografia conta più di 400 voci, di cui circa 150 in un modo o nell’altro legate all’italianistica, e più in generale alla romanistica). «Per più di vent’anni la letteratura italiana – e, più ampiamente, le questioni legate alla cultura italiana – è stata uno dei campi prioritari negli interessi di N.V. Kotrelev», scrive A.V. Lavrov in un bel ritratto intellettuale dell’autore (Neskol’ko slov ob avtore [Qualche parola sull’autore], in: N.V. Kotrelev, Za 50 let. Izbrannye trudy [In 50 anni. Opere scelte], vol. I, Ed. IMLI RAN, Mosca 2023, p. 14). La maggior parte delle pubblicazioni di italianistica uscirono tra la seconda metà degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, vale a dire grossomodo nel periodo in cui Nikolaj Vsevolodovič lavorò nella Biblioteca di letteratura straniera, prima nel settore bibliografico, poi come direttore del Reparto libri rari. Si tratta in gran parte di note, commenti, traduzioni, oltre che di alcuni articoli riguardanti i rapporti tra cultura russa e italiana: questi materiali non costituiscono forse un insieme organico di studi, ma rivelano appieno l’ampiezza delle competenze dell’autore.

Per quanto riguarda la parte della biblioteca ora all’IIC di Mosca, si segnala come di particolare interesse un piccolo nucleo di edizioni di Dante, Petrarca e Boccaccio e di studi sulle loro opere. Oltre ai testi classici degli studi russi su Medioevo e Rinascimento italiani (Dživelegov, Goleniščev-Kutuzov, Batkin, Chlodovskij e al.) e alle principali edizioni russe delle opere delle “tre corone”, sono presenti alcuni rari volumi di saggi e commenti di studiosi italiani dell’Ottocento. Qualche esempio: Dal secolo e dal poema di Dante: altri ritratti e studi di Isidoro Del Lungo (1898); i commenti alle Prose scelte di Agnolo Firenzuola (1895), ai dialoghi filosofici di Giovan Battista Gelli (1897) e al Canzoniere di Petrarca, stilati da Severino Ferrari, allievo prediletto di Giosuè Carducci; i quattro volumi delle Lettere delle cose familiari di Petrarca nella celebre edizione commentata di Giuseppe Fracassetti (1892); I significati reconditi della Commedia di Dante e il suo fine supremo di Francesco Flamini (1903); La Divina Commedia con i commenti di Pietro Fraticelli (1865), di Eugenio Camerini (1879), di Tommaso Casini (1913). Troviamo qui il commento alla Commedia, l’Enciclopedia dantesca (1896) e il Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri (1899) di Giovanni Andrea Scartazzini, tuttora considerato una pietra miliare della critica dantesca; il fondamentale commento al Convito dantesco di Giambattista Giuliani (1874-75), considerato tra i principali dantisti del XIX secolo. E così via. Come si vede, nel fondo Kotrelev è rappresentato il meglio della critica positivista italiana, caratterizzata dal forte orientamento su un’accurata informazione storica e filogica. Un metodo, questo, di cui Kotrelev studioso era anche, a suo modo, un seguace.

Questi e numerosi altri dei volumi che costituiscono il fondo testimoniano insieme la competenza bibliografica, la passione per il commento erudito e la raffinata conoscenza della storia della critica italiana, senza le quali Nikolaj Vsevolodovič non avrebbe acquisito nella propria collezione testi che certamente non sono casuali trouvaille, ma frutto delle sue ricerche di bibliofilo appassionato. E ci piace immaginare la sua figura alta ed elegante, nell’atto di rovistare tra gli scaffali di qualche bouquiniste di Mosca, di Roma, di Parigi o di qualcun’altra delle città nelle quali si recava per ragioni di studio, e ricordare l’espressione di orgoglio e soddisfazione che gli si dipingeva sul volto quando poteva mostrare qualche nuova, fortunata acquisizione a chi frequentava la sua casa.

In conclusione, invitiamo il lettore a scorrere l’elenco della collezione e a scoprirne di persona i contenuti: si constaterà, tra l’altro, che non pochi dei volumi sono raramente o per nulla presenti nelle biblioteche russe.