Conferenza di Natalia Baladina, in occasione della Giornata della Terra
L’isola come luogo d’incontro tra il reale e l’immaginario, la tradizione e l’utopia, non poteva, senz’altro, sfuggire all’attenzione del cinema: una simile dualità si nasconde nella natura del cinema che dall’inizio è stato paragonato a un regno delle ombre e a una fabbrica dei sogni, definito come “fotografia in movimento”. Il paesaggio insulare, dotato di naturale espressività e singolarità, mantenendo però nel contempo il proprio ruolo di simbolo, si trasforma facilmente in una metafora plastica.
Lo scontro tra il modo di vita patriarcale e tradizionale degli abitanti delle isole italiane e la mentalità continentale, straniera, contemporanea è diventato il conflitto trasversale di alcuni film chiave del cinema italiano, a partire dall’epoca del neorealismo. Il punto di partenza per una discussione su questo argomento a cavallo tra gli anni ‘40 e ‘50 è il film “La terra trema” di L. Visconti e i progetti della casa di produzione “Panaria-film”, creata da aristocratici siciliani che richiamano l’attenzione sull’immagine delle isole Eolie. Il viaggio cinematografico nel mondo della costiera nelle immediate vicinanze del vulcano attivo, l’incontro con la cultura isolana, si rivela un modo per conoscere se stessi e ampliare i confini del proprio essere.
Natalia Balandina è un’esperta di cinema, ricercatrice presso il settore dell’Arte Contemporanea Occidentale dell’Istituto Statale degli Studi sull’Arte, docente presso il dipartimento della Storia del Teatro e del Cinema dell’Istituto di Filologia e Storia dell’Università Statale Russa per le Scienze Umanistiche. È inoltre autrice di diverse monografie.
Evento gratuito, è necessaria la prenotazione a questo link.