Negli anni del dopoguerra il jazz italiano ha continuato a svilupparsi rapidamente. Lo stile swing viene sostituito da stili come il bebop e il cool jazz. I contatti con l’America, luogo di nascita del jazz, divennero più diretti: dai soldati americani e le loro stazioni radio nel sud della penisola alle borse di studio per musicisti jazz in Italia già negli anni Cinquanta. Tuttavia, il jazz italiano continuò a distinguersi, formando nuove forme ibride con la musica di massa paneuropea e in particolare con quella italiana dell’epoca. In questo contesto sorsero stelle del jazz come Giorgio Gaslini, Lelio Luttazzi e Franco Cerri, il compositore Bruno Martino e notevoli vocalisti come Natalino Otto, Jula De Palma e Nicola Arigliano. I jazz club sorsero in tutta la penisola e le “house bands” del jazz apparvero in tutte le radio e poi negli studi televisivi. Di tutto questo si parlerà nella prossima conferenza dedicata al jazz, accompagnata dall’ascolto dei dischi originali su grammofono della ditta “Pate’”.
Interviene Fjodor Sofronov, compositore e musicologo, specialista in storia dell’arte, professore associato del dipartimento di musica contemporanea e ricercatore presso il Centro scientifico e creativo per la musica contemporanea del Conservatorio di Mosca Čajkovskij, ricercatore principale presso il Dipartimento di Cultura Musicale del Museo di Belle Arti Puškin.
Evento gratuito, è necessaria la prenotazione a questo link.